ROMA – Si è svolto giovedì 9 aprile all'Auditorium della Casa Madre dei Mutilati d'Italia, l'evento "Conoscere per Ri-conoscere, viaggio nelle scuole d'Italia e di Gaza" in occasione della Giornata Mondiale per la promozione e l'assistenza all'azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi (il 4 aprile), organizzata dall'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ONLUS in collaborazione con il Comitato Italiano per l'UNRWA, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.
LA CAMPAGNA E' stata presentata in questa occasione la campagna di sensibilizzazione relativa agli ordigni bellici inesplosi che prenderà il via nelle scuole italiane e che è già stata trasmessa sulle reti Rai. In apertura di manifestazione è arrivato il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto sottolineare l'importanza di questa iniziativa dalla quale possa scaturire «una rinnovata e profonda riflessione sui danni che provocano i conflitti nel mondo». A sostegno delle parole del Capo di Stato, sono arrivate anche le parole della vicepresidente del Senato, On. Linda Lanzillotta, in rappresentanza di tutto il Senato della Repubblica Italiana: "Sono felice di partecipare a questa importantissima manifestazione. Rinverdire la memoria è quantomai necessario e in questa iniziativa si citano tre parole di estrema importanza. Gaza: un luogo emblematico, in rappresentanza di tutte le terre martoriate dalla guerra; la scuola: dove i bambini devono apprendere; e l'Italia: non ancora ripulita dagli ordigni bellici della Seconda Guerra Mondiale". IMPEGNO POLITICO In questo senso l'On. Lanzillotta ha voluto sottolineare come l'Italia sia uno dei 161 paesi firmatari del Trattato di Ottawa, anche conosciuto come Convenzione Internazionale per la proibizione dell'uso, stoccaggio, produzione, vendita di mine antiuomo e relativa distruzione, con lo scopo dunque di eliminarle. Non aderiscono al trattato 36 paesi, tra cui Stati Uniti, Cina, Corea del Nord, Iran, Israele e Russia. IL PRESIDENTE Come ricorda l'Avv. Giuseppe Castronovo, Presidente ANVCG: "In Italia, a distanza di 70 anni dall'ultimo grande conflitto che ha sconvolto il nostro paese, ancora sono presenti degli ordigni bellici inesplosi. E' bene dunque che non venga sottovalutato l'impatto che questi ordigni - spesso irriconoscibili - hanno sulla popolazione". Se viene notato qualcosa di sospetto è necessario sapere cosa fare, ma soprattutto cosa non fare: non toccare nulla e chiamare le forze dell'ordine. Presente anche il Senatore Giuseppe Marinello, Presidente Commissione Ambiente e Territorio. LA TESTIMONIANZA Toccante la testimonianza di Nicolas Marzolino, un giovane piemontese che ha perso la vista e la mano a causa dell'esplosione di un ordigno trovato in un campo: "Bisogna agire localmente, pensando globalmente - le parole del ragazzo -. Se sminare un ordigno è un processo costoso, non lo è ancora di più mantenere un invalido per lo Stato? Io sono qui perché questo è un problema reale, che non va dimenticato. Questa è la mia testimonianza". Nella mattinata è stata anche presentato il progetto che coinvolge l'ANVCG - Associazione Nazionale per le vittime civili di Guerra, l'UNRWA - l'Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi - e UNMAS - Agenzia ONU per lo Sminamento Umanitario, per prevenire e ridurre l'incidenza di vittime da ordigni inesplosi a Gaza. GLI OSPITI «L'UNRWA è la più antica delle Agenzie dell'ONU - racconta la sua Presidente Cayetana de Zulueta -, nata nel 1949 con lo scopo di assistere i rifugiati palestinesi. L'UNRWA gestisce l'assistenza e i servizi essenziali di 5 milioni di persone nella Striscia di Gaza, in Giordania, Cisgiordania, Siria e nei territori palestinesi occupati. Offre poi servizi sanitari di base e scuole che frequentano oltre mezzo milione di ragazzi. Consente inoltre ai rifugiati palestinesi di avere una base di istruzione laica, una rarità in Medio Oriente». A Gaza, uno dei luoghi più popolosi della terra con una densità abitativa di 4.700 abitanti per chilometro quadrato, i bisogni sono immensi e la disperazione palpabile. Durante i 52 giorni di conflitto dell'estate 2014, le Nazioni Unite stimano che siano stati uccisi 540 bambini, molti nelle loro case. Mille dei tremila bambini feriti durante l'ultimo confitto rimarranno disabili per il resto della vita e il conto è in continuo aumento a causa degli ordigni o frammenti di ordigni inesplosi che possono detonare in maniera improvvisa portandosi via un arto, la vista, un'infanzia che non tornerà più. I NUMERI A una prima ricognizione sono 8.000 gli ordigni inesplosi che costellano i 360 chilometri quadrati della Striscia, annidati tra le macerie delle case dove spesso le famiglie fanno ritorno per raccogliere quei pochi oggetti personali che restano di una vita; nei campi da gioco; attorno a scuole, ospedali e centri di salute, i centri nevralgici di una quotidianità stravolta. Specifiche competenze tecniche, di gestione e di formazione, sommate alla capillarità operativa dell'UNRWA a Gaza, hanno dato vita a una collaborazione che ha permesso la formazione al riconoscimento del pericolo specificatamente pensata per la fascia più giovane della popolazione, quella più a rischio di rimanere coinvolta in incidenti dovuti al contatto con residuati bellici. Fonte: http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/consocere_riconoscere_viaggio_scuole_italia_gaza/notizie/1286626.shtml
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