di Salvatore Pappalardo
I palombari del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” di La Spezia continuano le attività di immersione per rendere il mare sicuro; solo negli ultimi due mesi sono stati neutralizzati oltre mille ordigni esplosivi, risalenti al secondo conflitto mondiale, presenti nelle acque dei nostri litorali e nelle zone frequentate dai bagnanti. Le operazioni di bonifica sono condotte dai Nucleo S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), dipendenti dal Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.), nell’ambito dei compiti d’istituto assegnati alla Marina Militare. Le operazioni subacquee svolte negli ultimi mesi hanno permesso di distruggere 1276 ordigni esplosivi tra i quali siluri, mine subacquee di varie tipologie, proiettili di medio e grosso calibro o a caricamento speciale, bombe d’aereo di varie dimensioni, bombe da mortaio, mine anticarro e migliaia di altri manufatti esplosivi di piccolo calibro. I Reparti Subacquei della Marina hanno operato in attività a salvaguardia della pubblica incolumità in moltissime regioni italiane, tra le quali Toscana, Liguria, Lazio, Campania, Sardegna, Calabria, Sicilia, Puglia, Marche e Veneto, conducendo delicate operazioni subacquee volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione. Agli appassionati del mare si consiglia di non toccare gli oggetti eventualmente rinvenuti che possano ricordare per forma un ordigno esplosivo o parti di esso. E’ doveroso identificare il sito di ritrovamento, fotografare l’ipotetico ordigno (qualora si abbia con se una macchina fotografica subacquea) e denunciarne il rinvenimento alla locale Capitaneria di Porto o alla stazione dei Carabinieri, che richiederà l’intervento dei Palombari del Gruppo Operativo Subacquei di Comsubin al fine di ristabilire la fruibilità in piena sicurezza di quel tratto di mare. Fonte: http://www.lagazzettasiracusana.it/i-palombari-e-gli-incursori-della-marina-militare-hanno-distrutto-1276-ordigni-risalenti-alla-seconda-guerra-mondiale/
lagazzettasiracusana.it |
lagazzettasiracusana.it |
Nessun commento:
Posta un commento