Un ordigno pericoloso e funzionante, con circa 200 chili di
tritolo pronto ad esplodere. Sono tutt’altro che di routine le operazioni in
queste ore in corso sul litorale di Vernole, all’altezza delle Cesine, per
rimuovere la mina antinave ritrovata ieri da un bagnante. Insabbiata a circa un
metro dalla battigia, in acqua, l’enorme mina ha creando non pochi problemi
agli esperti della marina militare. Nonostante la professionalità degli
operatori impegnati, tirare fuori la mina dalla sabbia si è rivelato più
difficile del previsto. È stato difatti richiesto l’intervento di un trattore,
che da terra è riuscito a disincagliare la bomba, ora portata a largo.
Sul posto, oltre agli uomini della Polizia municipale di
Vernole, guidati dal comandante Antonio Palano, tre imbarcazioni - un gommone e
una vedetta della capitaneria e un’imbarcazione privata - insieme agli artificieri della Marina
Militare di Taranto. La zona, tra la “strada bianca” e i due lidi, è stata
transennata ed è impedito l’accesso a chiunque, via mare e via terra. Allontanati anche gli uomini della polizia
locale. Ad intervenire, nei pressi della mina, solo gli specializzati della
Marina.
Se in un primo tempo si era immaginato che la mina fosse un
residuo bellico, della seconda guerra mondiale, adesso l’ipotesi è invece che
possa arrivare dalla zona de Balcani. L’involucro è difatti più nuovo del
previsto. Queste mine, progettate per galleggiare e colpire così le
imbarcazioni, possono difatti viaggiare in superfice, trasportate dalla
corrente, per poi affondare solo in seguito. Non è peregrina l’idea dunque che
la mina possa aver viaggiato per chilometri, prima di inabissarsi a pochi metri
dalla costa salentina. Gli operatori, sul posto dalle 10 del mattino, procedono con
estrema prudenza. L’obiettivo è riuscire a disinnescare o comunque mettere in
sicurezza la bomba per poi farla esplodere a largo. Il potenziale esplosivo non
è però di poco conto e l’ordigno sembra perfettamente funzionante, dunque
estremamente pericoloso. Basti pensare che in un’analoga operazione sullo
stesso tratto di costa salentina, circa 25 anni fa, un artificiere esperto
perse la vita sempre nel tentativo di rendere inoffensiva una mina simile. Fonte:http://www.leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=28704&id_rub=58
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