Roma - Si è tenuto questa mattina, presso il Ministero della Pubblica Istruzione, l'incontro per la firma del Protocollo d'intesa tra l'Associazione Nazionale Vittime Civili e di Guerra Onlus, nella persona del Presidente Nazionale Avv. Giuseppe Castronovo e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, nella persona del Ministro On. Stefania Giannini. Il MIUR e l’ANVCG si impegnano, da oggi, a promuovere e sviluppare iniziative in piena collaborazione al fine di realizzare attività programmatiche indirizzate alle scuole, volte a divulgare i valori espressi nella Costituzione - che nell’anno che verrà compirà 70 anni dalla sua approvazione – promuovendo gli ideali di democrazia, libertà e pluralismo culturale e l’educazione alla pace ed alla solidarietà.
In questa direzione uno dei progetti che stanno particolarmente a cuore all'ANVCG è denominato ”Testimoni”.
In occasione del 70° anniversario della Liberazione, ha preso il via la realizzazione di un’ambiziosa produzione video che ha voluto dare vita ad una sorta di archivio della memoria, ottenuto filmando oltre 20 testimonianze di chi ha vissuto la Guerra sulla propria pelle, testimonianze di una generazione che sta scomparendo.
Questa serie di testimonianze verrà portata nelle scuole medie e superiori attraverso un "road show" d’incontri con i Testimoni.
Ma il Protocollo d’intesa ha inoltre finalità purtroppo attuali, avendo anche per oggetto una capillare attività di sensibilizzazione nelle scuole sui rischi inerenti ai residuati bellici esplosivi e ai loro effetti, che l’Associazione porta avanti attraverso il suo Dipartimento Ordigni Bellici Inesplosi.
A distanza di oltre settant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, infatti, sono purtroppo ancora all’ordine del giorno i ritrovamenti di ordigni bellici in tutte le Regioni del nostro Paese (in media 60.000 l’anno secondo dati ufficiali del Ministero della Difesa).
Il più delle volte questi ritrovamenti provocano disagi alla viabilità ed evacuazioni temporanee, ma purtroppo, no di rado sfociano in ferimenti, a volte con conseguenze estremamente gravi e mortali, che coinvolgono in particolare i ragazzi a causa della loro naturale curiosità, ma anche della scarsa conoscenza del fenomeno.
Uno degli esempi più toccanti ha riguardato Nicolas e Lorenzo, due giovanissimi di Novalesa, nel torinese, che a soli 16 anni, il 4 marzo del 2013, hanno perso la vista (il primo anche una mano), a causa dell’esplosione di un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale, che a detta dei ragazzi sembrava un lumino del camposanto, trovato in un terreno che si apprestavano a coltivare.
Infatti, chi si imbatte oggi in un ordigno bellico, talvolta lo scambia per qualche oggetto di uso comune (ad es. un lumino, un giocattolo, un rottame, una penna), atre volte lo ritiene innocuo, magari un reperto da collezionare, pensando erroneamente che a distanza di tanti anni abbia perso la capacità di detonare.
Con una corretta informazione sull’entità del fenomeno - e dunque sulla concreta possibilità di imbattersi in uno di questi ordigni - e della pericolosità di questi se manipolati da personale non specializzato, molti tragici incidenti potrebbero essere evitati.
Nicolas e Lorenzo, anch’essi loro malgrado “Testimoni” e soci dell’ANVG, impegnati con l’Associazione in questa campagna di sensibilizzazione presso i giovani, spesso loro coetanei, sono stati presenti alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa.
I risultati della campagna nelle scuole che sarà condotta dall’ANVCG nell’ambito del Protocollo, saranno illustrati il 4 aprile 2016 nel corso della Giornata Mondiale indetta dall’ONU per l'Azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, cui quest’anno parteciperà anche il MIUR.
Il Protocollo, da ultimo, ha come oggetto la promozione della cultura della pace e dei diritti umani, obiettivo che l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra persegue anche attraverso il proprio osservatorio internazionale sulle vittime civili di guerra. Un centro di ricerca di recente costituzione attraverso il quale vengono esaminate e approfondite le conseguenze dei conflitti sulle popolazioni civili, attualmente impegnato anche sull’attualissimo tema dei rifugiati e del diritto internazionale umanitario.
In questo senso verrà portata nelle scuole una campagna di informazione sul tema dei rifugiati “Io non volevo partire – chi fugge dalla guerra ha bisogno di una mano”, in collaborazione proprio con il MIUR ma anche con il patrocinio del Ministero dell’Interno.
Chi scappa dalle guerre e dai conflitti non lo fa certo per scelta, ma perché vede nella fuga dal proprio paese d'origine l'unico modo per salvare se stesso ed i propri cari dalle atrocità che gli eventi bellici portano con sé.
Quella tra MIUR e ANVCG è un intesa che ha un valore ancora maggiore visti gli accadimenti delle ultime settimane. La promozione della cultura della pace è alla base di una società civile. Fonte: http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/scuola_giannini_ordigni_bellici/notizie/1700603.shtml
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