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giovedì 25 luglio 2013

Castel Gandolfo, continuano ad affiorare bombe e proiettili dal lago


di  Elena Panarella
Continuano ad affiorare cassette piene di bombe risalenti alla seconda guerra mondiale sul lago di Albano, a due passi da Castel Gandolfo. Visti i numeri non si tratta più di ritrovamenti occasionali. Da mesi l’Esercito sta portando avanti un grosso lavoro. Gli artificieri del sesto Reggimento Genio Pionieri, infatti, hanno fatto brillare centinaia e centinaia di ordigni rinvenuti sulle sponde del lago su segnalazione della Prefettura di Roma debitamente informata dalle forze dell’ordine competenti. Visti gli innumerevoli rinvenimenti la Regione ha poi deciso di intervenire appaltando una ditta specializzata competente per la ricerca e l’individuazione degli ordigni bellici situati sulla battigia e sulla costa del lago di Albano.

IL BILANCIO

Fino a pochi giorni fa sono stati rinvenuti 2278 bombe a mano, 284 bombe da mortaio, 85 proiettili di artiglieria, 260 chili di colpi per armi portatili e leggere di vario calibro, 1078 spolette, 1 bomba d’aereo da 100 chili, 2 bombe d’aereo da 15 chili e una bomba d’aereo inglese da 250 lbs. «Tranne l’ultimo ordigno inglese tutti gli altri sono di fabbricazione italiana», spiega il capitano Matteo Tuzi, responsabile degli uomini del 6° Reggimento Genio. «L’acqua del lago continua restringersi - continua il capitano - e sono spuntati numerosi ingressi di depositi di bombe proprio a ridosso del parco della residenza estiva dei Papi». Una vera e propria emergenza tanto che il sindaco Milvia Monachesi, già a febbraio, ha dovuto emettere un’ordinanza di interdizione al transito dei pedoni per più di un chilometro di spiaggia.

GLI ARTIFICIERI

Nel 2012, i nuclei Eod (Explosive Ordinance Disposal) dei reparti del Genio hanno eseguito 2.400 interventi specialistici (50mila negli ultimi 12 anni) per la bonifica di ordigni esplosivi e sono stati distrutte 12mila bombe. «La nostra è un’attività quotidiana - conclude Tuzi - I nostri uomini tutti i giorni escono per interventi mirati». L’ufficiale lancia un appello: «Se ci si imbatte davanti a un ordigno, due sono le regole semplici e fondamentali: non toccare nulla e segnalare immediatamente alle autorità proposte il punto esatto del ritrovamento».
Fonte:
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/
                                               Foto: Il messaggero ( di Luciano Sciurba)

 

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