Bomba nei cantieri della Tav: scatta la maxi-evacuazione
di Mimmo Varone
La bomba inesplosa rinvenuta nel cantiere Tav verrà fatta brillare domenica 8 novembre. Per un raggio di 800 metri, quel giorno la zona verrà evacuata e dalle 8 alle 16 ben 1.560 persone dovranno lasciare la loro casa.OFF LIMITS per tutti sarà la parte di città compresa tra via Rose e via Livorno, l'Ortomercato e via Dalmazia, un cerchio da oltre un chilometro e mezzo di diametro. Per l'operazione si parlava di una domenica di settembre o al massimo di ottobre, invece i tempi si sono allungati. Tuttavia almeno in parte non vanno attribuiti a impreviste complicazioni.Va detto che sono state soprattutto le Ferrovie dello Stato a insistere perchè il brillamento avvenisse dopo la chiusura di Expo, in modo da non turbare la circolazione dei treni. In ogni caso l'intervento non è dei più facili, e lo slittamento a novembre è dovuto anche alla necessità di realizzare opere di contenimento per alzare il livello di sicurezza (anche del cantiere), che il Genio guastatori ha chiesto a Italferr.Il problema più grosso è che l'ordigno non è trasportabile e dovrà essere fatto brillare sul posto del ritrovamento, nella zona dei cantieri Tav tra via Orzinuovi e la Piccola velocità. La bomba inesplosa pesa 113 chilogrammi. Pare che a rinvenirla siano stati alcuni operai del cantiere in giugno, ma la notizia si è diffusa solo a fine luglio.Si tratta di un ordigno sganciato durante la Seconda guerra mondiale, per il quale il Decimo Genio guastatori di stanza a Cremona dovrebbe aver già compiuto un paio di sopralluoghi, uno in giugno, appunto, e un altro ai primi del mese dopo.IN BASE AI DATI acquisiti sulla natura dell'ordigno è stato definito un piano A e un piano B, con tempi massimi e minimi in relazione al contenuto della bomba, che si conoscerà solo l'8 novembre, durante la fase di lavorazione.Già in luglio si diceva che quasi sicuramente dovrebbe trattarsi di una bomba «a presunto caricamento speciale». Il che vuol dire che il liquido contenuto all'interno potrebbe dar luogo a effetti di tipo fumogeno, nebbiogeno o incendiario. Gli artificieri fin da subito hanno precisato che non si tratta in alcun modo di una «bomba chimica».Le decisioni operative sono state prese ieri durante una riunione in Prefettura a cui hanno partecipato tutti gli enti interessati. Per le Ferrovie erano presenti Italferr insieme a Grandi Condotte che ha in appalto i lavori d'ingresso dell'Alta velocità in città e Rfi. C'erano il Genio guastatori, le forze dell'ordine compresa la Polizia ferroviaria, il Comune con il neo direttore generale Giandomenico Brambilla e la Polizia municipale, la Provincia, la Protezione civile con l'assessore Luigi Fondra ed Elsa Boemi.Presente persino l'Enac, perchè nel giorno del brillamento tutti i voli a quota inferiore ai 500 metri saranno vietati sopra l'area interessata. Ognuno, dei partecipanti, insomma, avrà una parte in causa in un'operazione che si annuncia complessa.GIÀ PER LUNEDÌ prossimo Brambilla ha convocato una riunione con tutti i settori del Comune coinvolti, per programmare la gestione dell'emergenza.Basti pensare che domenica 8 novembre scatterà la chiusura totale per otto ore, per un raggio di almeno 800 metri intorno all'ordigno. La circolazione dei treni verrà interrotta, sulle strade interne al perimetro nessuno potrà circolare. All'interno non dovrà esserci nessuno, né saranno permesse attività sportive o funzioni religiose.Dovranno lasciare le loro case oltre 1.500 residenti, e a essere coinvolti saranno soprattutto i quartieri Primo Maggio, Don Bosco e Chiesanuova.La Polizia municipale avrà il compito di chiudere i «cancelli» lungo tutto il perimetro della zona proibita e assicurarsi che l'intera area sia del tutto evacuata. Per evitare la paralisi totale della circolazione, la Loggia è riuscita a ottenere che un paio di svincoli importanti per la viabilità cittadina restino aperti. Non verrà chiuso, ad esempio quello di via Rose sulla tangenziale ovest.«LA VIABILITÀ verrà garantita in tutte le sue funzioni principali - assicura l'assessore Fondra - e al di fuori del cerchio vietato non ci saranno limitazioni». Compito non facile avrà la Protezione civile, che per l'occasione sarà aiutata dalle associazioni di volontariato, e dalla Croce rossa.Anche loro - spiega Boemi - da lunedì cominceranno a individuare le strutture da adibire a centri di accoglienza, a organizzare l'assistenza alle persone con difficoltà motoria e via dicendo. Già si pensa di utilizzare un paio di chiese e tre centri sportivi nelle vicinanze, ma anche le scuole vuote nel giorno di festa e altre strutture che si rendessero disponibili.«Protezione civile e Comune sono preparati a eventi complessi come questo - aggiunge Fondra -. Il coordinamento con le altre associazioni sarà garantito perchè manteniamo costantemente alti i contatti e le collaborazioni». E aggiunge che anche il prezioso lavoro di coordinamento «ci porterà a definire il nuovo Piano di protezione civile per la città, a cui stiamo lavorando da tempo».Chi dovrà abbandonare temporaneamente la propria abitazione lo saprà con congruo anticipo. Tra le tante decisioni prese ieri c'è anche che la Loggia avviserà con lettera personale tutti i 1.560 residenti soggetti all'evacuazione. E nella lettera troveranno le istruzioni del caso. Fonte: http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/1288678_bomba_nei_cantieri_della_tav_scatta_la_maxi-evacuazione/
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