di ROBERTO PALERMO
PIAZZA ARMERINA. Scoppia un residuato bellico nel bel mezzo del bosco a causa delle fiamme e gli addetti allo spegnimento dell'incendio per ragioni di sicurezza chiedono il supporto aereo. L'estate e le alte temperature sono ancora lontane, ma il bosco comunale fa registrare già il primo intervento da parte di un Canadair. Comincia con il "botto" la stagione degli incendi nel grande polmone verde della città dei mosaici. Protagonista delle prime fiamme di stagione la pineta di Santa Caterina. Intorno alle 12 il fuoco ha cominciato a divorare i primi ettari di sottobosco nelle colline sopra il comando dei Vigili del fuoco e l'ex palasport crollato di contrada Bellia. Sul posto si sono subito portati due automezzi antincendio del distaccamento del Corpo Forestale, con la presenza di cinque ispettori, supportati da una squadra del distaccamento dei vigili del fuoco e alcuni uomini e volontari della Protezione civile. A rendere difficoltosa l'attività di spegnimento la mancata attivazione in questo periodo, essendo ancora troppo presto, delle Sab, le squadre dell'antincendio boschivo situate a ridosso del bosco. Dopo circa due ore l'episodio che ha provocato non poca apprensione tra gli addetti antincendio, e cioè lo scoppio improvviso di una bomba, uno dei tanti residuati bellici della seconda guerra mondiale distribuiti in tutta l'area dopo l'esplosione di una polveriera. Il calore sprigionato dalle fiamme avrebbe innescato la carica esplosiva presente nella bomba. A quel punto si è reputato opportuno, per ragioni di sicurezza, chiedere il supporto aereo, con l'arrivo in zona di un canadair che ha effettuato alcuni lanci dall'alto. Diversi gli ettari di boscaglia andati in fumo, ma senza gravi danni per fortuna ai pini domestici adulti della zona di Santa Caterina. Non è la prima volta che le squadre antincendio si trovano costrette a dover sospendere l'attività di spegnimento a causa della presenza di residuati bellici. Alcune aree avrebbero bisogno di un intervento di bonifica dalla presenza di possibili vecchi ordigni, ma si tratta di attività molto costose. Tre anni fa una fetta di bosco comunale, proprio a causa di varie esplosioni udite dalle squadre antincendio durante la fase di spegnimento, avevano portato il Comune con ordinanza a vietare l'accesso ai cittadini. Gli uffici avrebbero dovuto anche recintare alcuni ettari di bosco, ma dopo diversi sopralluoghi la stessa installazione di paletti per la recinzione venne considerata pericolosa, se non previa una precedente attività di bonifica che per ora, però, non è stata avviata.
Fonte:
http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/enna/dettaglio/articolo/gdsid/264025/
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