NAPOLI - Si apre la caccia alle bombe della seconda guerra mondiale che potrebbero ancora essere presenti nel porto di Napoli. L’Autorità Portuale ha appaltato la bonifica superficiale degli ordigni bellici nei fondali dello scalo marittimo, propedeutica all’avvio dei lavori di escavo. La mappatura della presenza delle bombe di settant’anni sarà effettuata dalla Sogelma, una impresa che ha sede a Scandicci, in Toscana, ed è specializzata in questo tipo di operazione. Recentemente, la società ha vinto a Torino un appalto per la bonifica da eventuali bombe inesplose dell’area dove sta per essere ricostruito il Filadelfia, celebre stadio della città transalpina che ospitò, tra l’altro, le gesta del Grande Torino, quello che dettò legge nel campionato italiano di calcio fino alla strage di Superga del 1949. L’ appalto per il porto di Napoli vale 2.260.000 euro. Il monitoraggio si estenderà fino ad un metro sotto la sabbia del fondale, l’area dove potrebbero essere ancora sepolte le bombe che, a migliaia, furono sganciate sullo scalo marittimo partenopeo, in particolar modo tra il 1942 ed il 1943. Esaurita la ricerca degli ordigni e rimosse le bombe che potrebbero essere ancora presenti nel fondale – l’intervento dovrebbe partire tra qualche settimana e concludersi in autunno – potranno anche essere avviati i lavori di escavo, che saranno effettuati dal vincitore dell’appalto da trentanove milioni di euro, anch’esso bandito dall’Autorità Portuale. Quest’ultimo intervento, della necessità del quale si parla ormai da tempo, è funzionale all’aumento del pescaggio, indispensabile per continuare ad accogliere le grandi navi che attraccano in città. Saranno portati via oltre un milione di metri cubi, che andranno a riempire la Cassa del Terminal di Levante. Il dragaggio dei fondali fa parte di un pacchetto di opere approvati lo scorso inverno dal Comitato Portuale, nell’ambito del programma 2015 – 2017, per un valore di 171 milioni di euro. Tra essi, il completamento della rete fognaria, i collegamenti ferroviari all’interno dell’ambito portuale, l’allestimento degli spazi espositivi all’Immacolatella. Fonte: http://www.teleischia.it/news/19230/a-caccia-di-bombe-della-seconda-guerra-nel-porto-di-napoli
Nessun commento:
Posta un commento