LECCE – Giaceva sul fondo del mare da oltre mezzo secolo, da
quando, in pieno conflitto bellico, il “mare di mezzo” era divenuto uno dei più
importanti punti strategici nello scacchiere mondiale. A riportare alle
cronache un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale è stata la
segnalazione di un palombaro, Franco Muoio (detto il Brindisino, un subacqueo
professionista che già nel novembre del 2013 aveva trovato un altro ordigno), ricevuta
dalla Guardia costiera di Otranto. L’indicazione ha fatto scattare una serie di
verifiche, che hanno condotto nel primo pomeriggio alla rimozione e messa in
sicurezza di un ordigno risalente all’ultimo conflitto bellico, da parte degli
specialisti della Marina militare, in coordinamento con gli uomini della sala
operativa della guardia costiera di Otranto. L’ordigno, con un potenziale
esplosivo nell’ordine di alcune decine di chili di tritolo, è stato fatto
brillare dagli uomini del Servizio difesa antimezzi insidiosi di Taranto,
allertati dal comando della città idruntina per svolgere il delicato lavoro.
Nell’operazione sono state utilizzate alcune “contro cariche” e speciali
palloni.
Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.
Senato
mercoledì 7 ottobre 2015
Sub trova ordigno bellico sul fondale di Otranto, rimosso e fatto brillare dagli artificieri
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento