di Silvia Bergamin
PEDEROBBA. Aveva trasformato la sua casa in un vero e proprio arsenale di armi, nascondendo munizioni, pistole, bombe a mano, fucili e baionette. Il materiale è stato rinvenuto e sequestrato, all'alba di ieri, dai carabinieri del Norm di Cittadella, nell'abitazione di Mattia Nichele, 25 anni, incensurato, residente a Cittadella ma originario di Castelfranco. I militari hanno arrestato il giovane per detenzione illegale di armi da guerra. Il collezionista - che coltiva da anni la passione per i relitti dei conflitti mondiali - aveva perso una gamba due anni fa a causa di un ordigno esploso a casa di un amico, anche lui collezionista di armi, a Pederobba. Le armi rinvenute nell’abitazione cittadellese, molte con numero di matricola abraso, erano custodite nella soffitta e nelle fioriere della casa dove risiede il giovane. In particolare, sono stati sequestrati: una pistola a tamburo, marca “Mida brescia 1918”; una pistola semiautomatica marca “Herstal”, modello Browning, perfettamente funzionante; due pistole a tamburo, di piccole dimensioni, prive di matricola; un fucile senza manico, marca “Steyer m. 95”; un fucile senza manico, marca e modello illeggibili, con 5 proiettili inseriti; un fucile senza manico, marca “Steyer m. 95”; due proiettili d’artiglieria; due petardi “Thevenot”; una “Steilan Granate”; nove bombe a mano “Sipe”; una spoletta; un proiettile esplosivo; un congegno esplosivo artigianale, tipo pistola, per proiettili calibro 22LR; 19 baionette, in parte arrugginite; 37 proiettili inesplosi. Le armi saranno ora inviate al Ris di Parma per verificare se siano state adoperate in episodi criminosi. Il venticinquenne avrebbe raccontato agli investigatori di aver utilizzato un metal detector per cercare i residuati bellici sul Grappa. Non è la prima volta che Nichele balza agli onori della cronaca. Nella primavera di un paio di anni fa il cittadellese era stato vittima di un drammatico incidente, a seguito del quale i medici erano stati costretti ad amputargli la gamba sinistra. Una domenica pomeriggio si era recato a casa di un amico a Pederobba , anche lui collezionista di armi risalenti alla Prima e alla Seconda guerra mondiale. Incuriosito da un lanciagranate tedesco, si era avvicinato all'arma ed aveva iniziato ad armeggiarla. Quel "panzerfaust", un lanciagranate anticarro risalente alla Seconda guerra, avrebbe dovuto essere senza carica esplosiva. Invece non era mai stato utilizzato: Mattia Nichele aveva toccato il pulsante che innescava il contatto elettrico e la carica era esplosa provocandogli la gravissima ferita alla coscia sinistra. Fonte: http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2015/12/20/news/armi-da-guerra-arrestato-in-casa-aveva-un-arsenale-1.12655714
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