Residuati bellici, la guerra quotidiana degli alpini
di Roberto Travan
Tre allarmi al giorno, centoquaranta interventi, 350 ordigni neutralizzati. E’ il bilancio di un anno di attività degli artificieri del 32° Reggimento Genio della Brigata alpina Taurinense. Si tratta degli specialisti del team EOD, sigla che in inglese significa: «Bonifica ordigni esplosivi». Dal 2006 operano in tutto il Nord Ovest coordinati dal Comando Interregionale di Padova, in stretta collaborazione con prefetture e forze dell’ordine. Nel 2015 il 60% degli interventi sono stati effettuati in Piemonte. Si è trattato in prevalenza di residuati bellici risalenti alla Seconda guerra mondiale: proiettili di piccolo calibro, bombe a mano. Il 37% delle operazioni ha invece riguardato la Liguria dove gli alpini hanno effettuato le bonifiche più rischiose e complesse. A Genova, infatti, il dragaggio del porto commerciale ha riportato alla luce numerosi ordigni inesplosi tra cui due bombe d’aereo sganciate nel ‘45 dagli Alleati durante gli intensi bombardamenti della «città dellA Lanterna». Pochi invece i recuperi effettuati in Valle d’Aosta, anche se altitudine e condizioni meteo hanno spesso complicato le operazioni. A La Thuile, ad esempio, per neutralizzare un proiettile di mortaio e uno da 152 mm, le penne nere della Taurinense sono salite fino a a quota 2450, in mezzo alla neve. Fonte: https://www.lastampa.it/2015/12/23/cronaca/residuati-bellici-la-guerra-quotidiana-degli-alpini-EEAQcMw1O0KFjFMGeuvUfN/pagina.html
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