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sabato 12 gennaio 2013

L'ex partigiano: «I tedeschi erano sempre quelli meglio equipaggiati»


A quindici anni imparò a maneggiare un fucile. Essere ragazzo durante la seconda guerra mondiale significa dover crescere in fretta. Troppo giovane per la divisa militare, per fortuna. Ma non per i panni di partigiano, che vestì con convinzione tra il 1944 e il 1945, nelle file della brigata Pierobon, poi brigata Verona. Insomma Raul Adami, presidente dell'associazione scaligera dei partigiani (Anpi) con svariate medaglie al valor militare, la guerra la conosce bene. «La stazione di Porta Nuova non era posto per partigiani», esordisce. «Noi eravamo impegnati in azioni di disturbo contro i nazifascisti, dal taglio dei fili delle comunicazioni ai sabotaggi dinamitardi, e poi riparavamo in Lessinia». E i soldati com'erano? «Oh, i tedeschi erano i meglio equipaggiati. Ognuno di loro aveva in dotazione uno zaino leggero, non come quelli degli italiani che pesavano più di trenta chili. Dentro, tenevano una razione di pane nero ai cereali, nutriente. In più, pastiglie di destrosio, energizzanti, e di canfora, disinfettanti. Tutti prodotti che noi ci sognavamo. Nello zaino tenevano anche una cassettina per l'igiene personale, con lamette da barba, spazzolino, dentifricio...». Ma le truppe tedesche avevano un altro punto di forza. «Le calzature. Gliele invidiavamo tutti. Stivali di cuoio senza lacci, impermeabili, a metà polpaccio per i soldati semplici e fino al ginocchio per gli ufficiali. Il tacco era dotato del cosiddetto ferro di cavallo, un'aggiunta metallica di cui era munita anche la punta, per evitare l'usura delle suole». Potrebbe trattarsi degli stivali ritrovati in piazzale XXV Aprile? «Può essere», risponde Raul Adami, «ma potrebbe darsi che le spoglie appartengano a qualcuno che aveva sfilato gli stivali a un tedesco caduto sul campo. Quelle erano calzature molto ambite». Tre scheletri rinvenuti nello stesso punto: magari una fossa comune. «No, lo escluderei», commenta l'ex partigiano. «Impossibile che i morti fossero sepolti a Porta Nuova. Piuttosto a Forte Procolo, dove fu fucilato Ciano. Ma la maggior parte dei cadaveri veniva portata al cimitero».
L.CO.

Fonte:
 http://www.larena.it/stories/Cronaca/453063_lex_partigiano_i_tedeschi_erano_sempre_quelli_meglio_equipaggiati/

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