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mercoledì 3 settembre 2014

70 anni fa la liberazione di Cattolica



Stefania Gianoli 
Il 3 settembre 1944 terminava l'assedio nazifascista: l'ANPI Cattolica – Valconca e il Comune ricordano l'evento con un manifesto commemorativo
Nel corso della seconda guerra mondiale, il 3 settembre 1944 rappresenta una data importante per la città di Cattolica: è il giorno in cui la città fu definitivamente liberata dalle forze nazifasciste, 8 mesi prima della loro definitiva sconfitta in Europa.
Pochi giorni prima era iniziata l'Operazione Olive, l'attacco alleato alla Linea Gotica che in pochi giorni, sfondando le linee fortificate di difesa tedesche costate mesi di lavoro, aveva portato le forze  armate alleate a ridosso della città. Nella tarda serata del 2 settembre, la compagnia "A" del Royal 22me Régiment, un reggimento composto da canadesi di lingua francese noto come «Van Doos» facente parte del 1st Canadian Corps, era entrato a Cattolica sulle autoblindo del Royal Canadian Dragoons.
Un forte nucleo di resistenza tedesco aveva impedito loro di avanzare, per cui fu deciso di rimandare l'iniziativa alle prime luci del giorno successivo. Alla mattina del 3 settembre 1944, la compagnia “A” al comando del maggiore Henri Tellier, assieme al tenente Vickers dei RCD, entrò in una Cattolica devastata ed attrezzata per ostacolare l'avanzata alleata, senza incontrare  alcuna resistenza, mentre anche i Seaforth Highlanders of Canada facevano il loro ingresso nella cittadina balneare: i cittadini li accolsero festosamente, informandoli che gli ultimi tedeschi rimasti, i “paracadutisti verdi” che avevano difeso Cassino e Pesaro, erano fuggiti via mare.
Durante le settimane ed i mesi seguenti, che videro i combattimenti proseguire furiosi sulle colline circostanti, Cattolica verrà scelta come sede del Quartier Generale alleato e località di riposo delle truppe combattenti in prima linea.
In occasione del 70mo anniversario di questi avvenimenti l'Amministrazione comunale di Cattolica e la sezione A.N.P.I. Cattolica-Valconca hanno deciso di ricordare ai cittadini  l'importante avvenimento nella storia della città con l'affissione di oltre 50 manifesti distribuiti nel territorio comunale: “Non dimenticare e ricordare: questo dev'essere un imperativo categorico, per tutti i cittadini e soprattutto per i giovani che devono imparare a comprendere il valore della memoria storica” - afferma Piero Cecchini, Sindaco di Cattolica - “la storia è un patrimonio culturale e spirituale, di cui siamo parte attiva: ciascun cittadino deve compiere questo “esercizio” di riflessione e ricordo di quei fatti che ci hanno condotto, oggi, ad essere ciò che siamo. La liberazione di Cattolica è un momento fondamentale della storia della nostra città: insieme all'ANPI desideriamo ricordare questa giornata importante”.
“La liberazione di Cattolica dal nazifascismo fu un avvenimento cui anche la Resistenza locale diede un contributo costruendo clandestinamente ed a rischio della vita le fondamenta ideali e organizzative della classe dirigente locale che avrebbe governato democraticamente la città – e l'Italia – nel dopoguerra, ricostruendola a partire dalle macerie materiali e morali: in particolare, significativamente, Giuseppe Ricci, il comandante del distaccamento partigiano di Cattolica sarebbe poi stato eletto primo sindaco di Cattolica e deputato alla Costituente della neonata Repubblica italiana” - racconta Maurizio Castelvetro, Presidente Provinciale Anpi -
“per questo la memoria di quei giorni non ci deve abbandonare: nei cimiteri di guerra di Gradara, Coriano, Riccione e Cerasolo riposano per sempre tanti giovani che combatterono in quei giorni  ad un tempo dolorosi e luminosi, vittime come tanti civili innocenti di una guerra da cui nacquero istituzioni come l'ONU e la Comunità Europea che proprio della ricerca della pace tra i popoli fecero il loro obbiettivo ideale”.

Nella testimonianza raccolta da Amedeo Montemaggi, Tellier afferma: «La mia compagnia era composta da un centinaio di soldati. Non potevo prendere Cattolica con un attacco diretto perché i paracadutisti erano più di noi, ritengo 100 o 200. D'altra parte essi erano ormai tagliati fuori dai loro camerati e non avevano alcuna possibilità di ritirarsi. Ma nella sera si raccolsero sulla spiaggia, presero delle piccole imbarcazioni e remando furtivamente sotto costa riuscirono a rientrare nelle loro linee fra Misano e Riccione. Fu un'operazione di scampo di prima classe.» 

Fonte: http://www.cattolica.net/retecivica-citta-di-cattolica/servizi-del-comune/servizio-urp-e-notifiche/70-anni-fa-la-liberazione-di-cattolica

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