di Alessandra Ceschia
ARTA TERME. Tutto è cominciato quando i carabinieri si sono presentati a casa sua a causa dello scoppio di un ordigno bellico che lo ferì gravemente alla mano e al volto. In quella occasione i militari dell’Arma di Tolmezzo scoprirono che Giancarlo Muser, 21enne di Arta Terme, aveva un vero e proprio arsenale in casa. Il giovane si era ferito mentre tentava di aprire un ordigno con un trapano provocandone lo scoppio. All’interno della sua abitazione, infatti, i carabinieri hanno ritrovato una serie di armi e munizioni di guerra, compresi due caricatori per fucile semiautomatico di marca Beretta Ar 70/90, due baionette di cui una austroungarica modello M1895 e l’altra tedesca modello 1848/98, due proiettili d’artiglieria da 20 millimetri della seconda guerra mondiale e un proiettile di mitraglia da 12,7 millimetri con spoletta attiva. E proprio per la detenzione illegale di questo arsenale è stato chiamato a rispondere dinanzi al giudice. Altra accusa contestata è stata quella di detenzione illegale di munizioni per armi comuni, non denunciate all’autorità. Fra queste un pacchetto di caricatori per fucile Garand con otto proiettili carichi, undici caricatori completi per moschetto modello 91, calibro 6,5 carcano contenenti 6 colpi ciascuno, una cartuccia sfusa, e una decina di cartucce per carabina Winchester M1/A1 calibro 30 M1. Il materiale, naturalmente, è stato messo sotto sequestro dai carabinieri. Ieri l’udienza dinanzi al giudice Francesco Florit. Il ragazzo, difeso dall’avvocato Antonella Bassi, ha scelto la via del patteggiamento. La pena concordata con il consenso della pubblica accusa rappresentata dal pubblico ministero Andrea Gondolo, è stata di 6 mesi di reclusione e1.400 euro di multa, oltre a 60 euro di ammenda. Il giudice ha inoltre concesso la sospensione condizionale della pena a Muser, disponendo la confisca e la distruzione del materiale sequestrato. Fonte: http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/10/14/news/aveva-un-arsenale-in-casa-6-mesi-1.10116221
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